fbpx

Nelle ultime settimane la gestione dell’emergenza in Lombardia è stata oggetto di grande dibattito. Le critiche maggiori sono state rivolte al sistema sanitario regionale. Gli aspetti problematici potrebbero, però, risiedere altrove e le cause di una gestione non ottimale andrebbero ricercate più a fondo.


PERCHÈ È IMPORTANTE?   Una polemica oramai quotidiana riguarda il ruolo della sanità privata, soprattutto in Lombardia, e di come il sistema di cooperazione tra strutture pubbliche e private avrebbe fallito. Proviamo a capire se veramente è il sistema sanitario lombardo a non aver funzionato oppure qualcosa d’altro.

LA RIFORMA   La sanità privata è figlia di una riforma voluta dall’allora maggioranza di centrodestra guidata dal Presidente Roberto Formigoni, che pose erogatori privati e pubblici sullo stesso piano, purché il sistema rimanesse universale (tutti i cittadini hanno accesso alle cure nello stesso modo) e solidale (le prestazioni sono pagate dalla fiscalità generale e non direttamente dal singolo paziente).

Per il paziente nulla cambia, ci si può rivolgere agli ospedali pubblici o privati senza distinzione. Al contrario, secondo i dati ANGES – Regione Lombardia del 2018, gli ospedali lombardi sono parimenti nei primi 10 ospedali italiani, come per esempio il San Raffaele di Milano, il San Matteo di Pavia, l’Istituto dei Tumori di Milano e il Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

INVESTIMENTI E RICERCA   Inoltre andrebbe considerato che questa competizione tra pubblico e privato ha fatto sì che la spesa sanitaria privata e pubblica dedicata alla ricerca e alla cura della persona crescesse di quasi il 28% annuo (dati UniBocconi), creando centri di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo, sia privati sia pubblici, come ad esempio gli Spedali Civili di Brescia, il Gruppo San Donato, Humanitas e tanti altri.

Questo è un tempo di emergenza, come dimostrano le parole di medici ed operatori sanitari che parlano di una vera e propria guerra, guerra nella quale combattono a nostra difesa sia operatori privati sia operatori pubblici.

Gli operatori privati si sono impegnati a mettere a disposizione il proprio personale sanitario nelle strutture pubbliche, nonché le loro stesse strutture. Regione Lombardia ha riorganizzato la rete ospedaliera creando hub specializzati divisi per patologia e prestazione sanitaria, al fine di liberare posti per pazienti COVID-19.

IL PRIVATO FUNZIONA?   Se tutto questo è stato possibile lo si deve anche alla capacità della sanità privata di riorganizzarsi in tempi brevissimi per poter ospitare il maggior numero di pazienti provenienti dalle strutture pubbliche sommerse dall’ondata di pazienti affetti da Coronavirus, spesso fatto senza attingere a risorse pubbliche, come dimostra il nuovo reparto di terapia intensiva realizzato con donazioni private al San Raffaele di Milano. Ovviamente, la sanità privata è in prima linea anche nella gestione diretta di pazienti COVID lombardi, con circa il 30% di quest’ultimi ospitato presso strutture private.

COME LA COREA DEL SUD   Se il sistema è andato in tilt non è per colpa della competizione pubblico privato, la quale ha fatto sì che i lombardi potessero ancora usufruire di cure ospedaliere di qualità, grazie alla maggiore flessibilità della quale l’erogatore privato è portatore. Ad ulteriore prova dell’assoluta bontà dell’apporto privato nella gestione della crisi dovuta al Coronavirus, andrebbe ricordato che il sistema sud-coreano, portato da molti come modello, è costituto per la grande parte da operatori sanitari privati, e dove la ripartizione della spesa sanitaria tra pubblico e privato è quasi paritetica.

Purtroppo, restano le migliaia di morti e quindi la necessità di porsi una domanda: perché la politica lombarda non ha attuato una strategia di contenimento e di prevenzione come quella veneta, fondata su un intervento di test preventivi, che è risultata più efficace? Se finora non lo si è attuato, perché, alla luce degli evidenti risultati, ora non si procede in questa direzione?


The Consumer Choice Center is the consumer advocacy group supporting lifestyle freedom, innovation, privacy, science, and consumer choice. The main policy areas we focus on are digital, mobility, lifestyle & consumer goods, and health & science.

The CCC represents consumers in over 100 countries across the globe. We closely monitor regulatory trends in Ottawa, Washington, Brussels, Geneva and other hotspots of regulation and inform and activate consumers to fight for #ConsumerChoice. Learn more at consumerchoicecenter.org

Share

Follow:

More Posts

Subscribe to our Newsletter

Scroll to top
en_USEN

Follow us

Contact Info

WASHINGTON

712 H St NE PMB 94982
Washington, DC 20002

BRUSSELS

Rond Point Schuman 6, Box 5 Brussels, 1040, Belgium

LONDON

Golden Cross House, 8 Duncannon Street
London, WC2N 4JF, UK

KUALA LUMPUR

Block D, Platinum Sentral, Jalan Stesen Sentral 2, Level 3 - 5 Kuala Lumpur, 50470, Malaysia

© COPYRIGHT 2024, CONSUMER CHOICE CENTER