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Bruxelles, BE – La presidente entrante della Commissione, Ursula von Der Leyen, dovrà affrontare una serie di ostacoli politicamente delicati da affrontare nel campo della sicurezza informatica. Ecco perché sono necessari schemi di certificazione per tale obiettivo.

Non da ultimo nel dominio di 5G, in cui l'UE è stata sottoposta a crescenti pressioni da parte delle controparti americane destinate ad adottare una posizione ostile nei confronti delle tecnologie di nuova generazione provenienti dall'estremo oriente.

A livello europeo, a seguito di una raccomandazione della Commissione per un approccio comune dell'UE alla sicurezza del 5G reti, gli Stati membri hanno recentemente presentato valutazioni dei rischi nazionali, fornendo una panoramica delle loro preoccupazioni più urgenti per lo sviluppo futuro dell'infrastruttura 5G. Queste valutazioni confluiranno nella fase successiva, una valutazione del rischio a livello dell'UE da completare entro il 1° ottobre.

Nell'ambito della strategia europea per la cibersicurezza, i sistemi di certificazione dovrebbero essere attuati sia sui servizi che sulle reti.

Risponde Luca Bertoletti, Senior European Affairs Manager del Consumer Choice Center: “Abbiamo accolto con favore l'implementazione degli schemi di certificazione della sicurezza informatica, ma speriamo che la nuova commissione tenga standard elevati.

"Nel nostro documento scritto da Mikołaj Barczentewicz, un ricercatore associato presso l'Oxford Centre for Technology & Global Affairs, raccomandiamo di utilizzare regole di responsabilità per operatori e rivenditori di software e dispositivi che espongono i consumatori alla rischio di interferenze dolose e illegali. Dovrebbe essere considerata anche la responsabilità personale degli amministratori e dei dirigenti della società.

"Non vediamo l'ora di avviare una discussione produttiva con la nuova commissione su come rendere la vita digitale dei consumatori, nell'era del 5G, più sicura e privata", ha affermato Bertoletti.


Il CCC rappresenta i consumatori in oltre 100 paesi in tutto il mondo. Monitoriamo da vicino le tendenze normative a Ottawa, Washington, Bruxelles, Ginevra e altri punti caldi della regolamentazione e informiamo e attiviamo i consumatori a lottare per #ConsumerChoice. Ulteriori informazioni su consumerchoicecenter.org.

Originariamente pubblicato qui


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