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Il divieto della Gran Bretagna alla plastica monouso è una cattiva notizia per i consumatori e per l'ambiente

I consumatori britannici possono dire addio alle comodità di posate, piatti e contenitori per alimenti in plastica. Avendo già bandito cannucce di plastica, cotton fioc e agitatori, l'Inghilterra si unisce Scozia nel bandire la produzione e la distribuzione di massa di plastica monouso da ottobre 2023 in poi. Il Galles è in fase di stesura legislazione simile.

Le ragioni alla base del divieto sono visibili ad occhio nudo. Purtroppo, tutti in Gran Bretagna conoscono i rifiuti di plastica e le discariche che rovinano la campagna. Aggiungete il contributo che la plastica apporta alle emissioni di gas serra e la minaccia che rappresentano per il benessere delle piante e della fauna selvatica locali, e un divieto per contenere il problema inizia a sembrare giustificato.

Emil Panzaru, Research Manager presso il Consumer Choice Center, non ha trovato gradita la notizia: “tali divieti fanno più male che bene. Trascurando i pericoli posti dai sostituti della plastica nelle loro valutazioni d'impatto, le autorità britanniche incoraggiano inconsapevolmente opzioni più dannose per l'ambiente privando i consumatori delle loro scelte.

Dopotutto, è troppo facile vedere l'orrore delle forchette scartate e delle lattine frantumate raccolte in un mucchio sul ciglio di una strada e concludere che la plastica è la minaccia ambientale numero uno. A sostegno di questo caso, il governo britannico cita l'uso di 2,7 miliardi di posate di plastica annuale, solo 10% di cui riciclati, e sottolinea il legame tra plastica degradabile e gas a effetto serra.

Quello che il governo non vede è il costo della produzione di alternative. Una volta analizzati i dati relativi alle emissioni di gas serra e osservando il consumo di terra e acqua, l'esaurimento dell'ozono e l'esaurimento delle risorse, possiamo vedere che il tuo consumatore medio deve riutilizzare almeno un sacchetto di cotone 7.000 volte per giustificare il suo impatto ambientale. Rispetto direttamente, la ricerca rileva che i clienti devono utilizzare sacchetti di cotone 52 volte per raggiungere il piccolo ingombro di un banale corriere Tesco. Queste sostituzioni sono quindi molto più dannose di quanto lo sia mai stata la plastica.

Alla luce di questi problemi, Panzaru ha suggerito le seguenti politiche: “il governo britannico deve andare oltre le soluzioni semplicistiche ma dannose che dipingono la plastica come cattiva e i sostituti come buoni. Se la preoccupazione è ambientale, i responsabili politici dovrebbero affrontare l'uso della plastica caso per caso, considerando i costi che comportano anche i sostituti".

Conclude: “Se la preoccupazione è che i passanti sconsiderati stiano rovinando la campagna, allora i rifiuti e le discariche non si fermeranno una volta che la plastica sarà sparita. Invece, il governo deve imporre punizioni più dure per dissuadere le persone dal gettare rifiuti in futuro. In questo modo, i consumatori saranno ancora liberi di scegliere e l'ambiente ne trarrà beneficio”.

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